Si, parlo di motivi, la radice di motivazione, in quanto ho da sempre un’idiosincrasia innata verso i termini d’abuso comune. Nello specifico vorrò narrarvi in poche righe, spero di riuscirci, di quanto siano veri, concreti e sereni i motivi che portano a muovere la popolazione non più giovanissima. Innanzitutto è già molto difficile far appartenere ad una categoria chi ha passato i sessanta anni, le caratteristiche soggettive in seno alle capacità motorie e cognitive sono molto variabili e poco categorizzabili, ma potremmo riassumere che, essere “vecchi” o giovani dipende in gran parte da noi e dalle abitudini che scegliamo di adottare. Mi sono dedicato per indole sportiva, per formazione professionale e per circostanze non fortuite all’insegnamento della ginnastica, quella vera, come fu concepita ai tempi di Gerolamo Mercuriale e come oggi porta viva con sé i suoi aggiornati metodi, rivolti ad un solo scopo: la salute. Impressionante la dedizione, la costanza, la capacità di applicazione e l’impegno che ciascuna signora e signore mette nell’esecuzione di ogni esercizio, nella puntualità di presenza, nel sereno silenzio che accompagna ogni lezione. Gran parte dei partecipanti non ha trascorsi sportivi, non porta chissà quale testimone; ha semplicemente deciso di schiacciare un bottone che ha creato sane abitudini. La gioia deriva da un mal di schiena alleviato o risolto, spalle, braccia e anche le quali assumono una maggior mobilità, una flessibilità ed un’elasticità che si percepiscono fin dai primi passi mossi al mattino, appena scesi dal letto. I motivi per i quali ci si muove diventano scuola e disciplina al tempo stesso, diventano serenità e piacere di stare insieme. La ginnastica è aggregazione e sano impegno quotidiano, che rende un significato grande all’ora dedicata a sé stessi. Le motivazioni? Osserviamo genitori e nonni, si aprirà un mondo.