Vi è mai capitato di sentire dei rumori e di non saper identificare da dove provenissero? Vi è mai successo di sognare, pensare o immaginarvi una persona o una situazione e che il giorno dopo questa la incontraste o si verificasse? Vi capita di non voler stare in luoghi affollati per paura di sentire troppo gli altri?

 

Può esservi successo, e magari qualcuno si è anche spaventato a tal punto da non voler sentire più nulla. Questa è la caratteristica della personalità “Aspen”: la pianta da cui è estratto questo rimedio, populus tremula, è slanciata verso l’alto, ha la corteccia talmente chiara da illuminarsi di notte e le sue foglie si muovono al minimo soffio d’aria, tremando.

 

A livello di personalità l’Aspen è un tipo con un forte bisogno di raccoglimento interiore prima di potersi esprimere, perché non riesce a “selezionare” con la mente ciò che è reale da ciò che non lo è: questo perché la razionalità non è il primo strumento che utilizza per spiegarsi certe cose, anzi, non la usa proprio perché va molto a sensazione e a pelle.

 

È quando le sue sensazioni non collimano con il pensiero logico che l’Aspen va in crisi. È ipersensibile al minimo rumore, sente tutto amplificato non appena i suoi sensi passano la soglia del fastidio e non sopporta il silenzio perché sente troppo. Rientra nel gruppo della paura perché si spaventa in ognuna di queste situazioni per il motivo di cui di sopra. Tutto ciò lo spaventa ma è anche ciò che gli permette di cogliere ogni singola sfaccettatura della realtà (foglie che tremano al minimo soffio d’aria).

Una volta riarmonizzata la personalità Aspen ha sempre quello strato di pelle in meno e un’importante sensibilità a livello emotivo (che gli conferisce una grossa empatia con le gioie e le sofferenze altrui) ma non si spaventa per ciò che percepisce dall’esterno; anzi, ne fa un dono per sé e per gli altri imparando a selezionare ciò che gli arriva senza esserne spaventato. Un altro tratto dell’Aspen è che ha paura anche di parlare con chi gli sta intorno di questa sua peculiarità, ignorando il fatto che ce ne sono molti di più di quanti se ne pensi intorno a noi.

Il personaggio che ho scelto per questo fiore è Cole, del film “Il Sesto Senso”, il bambino che vede i fantasmi e ne è terrorizzato. Nel momento in cui il suo medico gli chiede “Cosa pensi che vogliano questi fantasmi?” lui risponde “Essere aiutati. Ascoltati.” E quando Cole decide di ascoltare queste presenze inizia a non esserne più spaventato ma accetta il fatto che esistano e che ha questo dono, che può condividere con gli altri.

Per informazioni e appuntamenti Valerio Cerchiai Operatore Olistico e in fiori di Bach, Educatore Emotivo, Massaggiatore Ayurveda 3382384847