Per lui gli incroci non erano quelli stradali ma i percorsi obbligati delle parole crociate, a schema libero, crittografate e bifrontali e chi più ne ha più ne metta di questi enigmi e rebus che ai più paiono degli irrisolvibili rompicapo, buoni ad impegnarti una giornata e oltre se non ti concentri bene sul verticale e sull’orizzontale e per caso sei distratto o cerchi quanto meno di rilassarti nella calura afosa dell’estate….

Trattasi invece di cose serie, di definizioni da ricercare nei meandri della memoria, trattasi di giochi di parole destinati ai più sagaci ed allenati e, perché no e senza volerli sminuire troppo, trattasi anche di passatempi e di sane divagazioni della mente.

7 verticale: la capitale della Russia;

8 orizzontale: in mezzo al mare;

15 verticale: lo sono gli spendaccioni;

10 orizzontale….. 9 verticale ….ed ancora 20 orizzontale….che cruciverbone, mi si incrociano gli occhi, mi scervello, peggio di quelle domandone di Domenica In e della Carrà….ma questa Non è la Rai….1 verticale: l’autore della Boheme…

Ma che lo volete fare andare al manicomio questo pover’uomo? Fategli una domanda alla volta, insomma!!!  Altrimenti l’Enigmista mi va in tilt, nel pallone totale, in piena confusione tanto da non ricordarsi più neppure come si chiama, e addio incroci, quiz, puzzle e rompicapi, qui va tutto in un monte e nel caos, tutto diventa un’immensa Cornice Concentrica senza più né capo né coda.

Non lo batteva nessuno, questa è la vera verità: risposte precise e sempre pronte, certamente dovute ad una grande dimestichezza nella materia ma anche ad una grande cultura poliedrica, che spaziava dall’arte alla letteratura e dalla letteratura alle scienze più astruse e fantastiche.

2 orizzontale: la Dea dell’Amore;

3 verticale: sinonimo di asino;

21 verticale: scrisse la Metamorfosi.

Le sapeva tutte, un fulmine vi dico, ed i giorni e le notti passavano fra un cruciverba e l’altro, fra Spigolature, Pagine della Sfinge e L’edìpeo enciclopedico.

In fondo, sì, la vita è tutta un quiz, non sono io la prima a dirlo ed a definirla così, meglio considerarla un gioco, nel senso di coglierne la parte più giocosa e ridanciana ed illudersi che sia tutta e proprio così, dimenticando gli enigmi, i misteri e le oscurità.

Non c’era gara, risultava imbattibile nelle parole crociate a schema libero e nel sudoku: questo sì che era un rompicapo d’eccellenza, tanto che i primi numeri li inseriva a lapis e poi pian pianino prendeva coraggio e li ripassava con la penna, giustificandosi dicendo che non gli piacevano di certo le belle pagine della sua rivista tutte impiastricciate.

Mai un’incertezza, mai un’esitazione e/o un ripensamento, neppure quando si palesavano risposte multiple a fronte della medesima definizione.

Solo una volta nella sua gloriosa storia di enigmista un incrocio rimase incompiuto: fra le varie insidiose domande ve ne era infatti una alquanto difficoltosa che diceva: sinonimo di felicità.

Non vi era l’indicazione della lunghezza, le caselle bianche e nere erano tutte da individuare e da riempire e neppure le risposte alle altre verticali ed orizzontali risultavano di aiuto.

Sinonimo di “felicità”, signori, questo è il dilemma…allegria, contentezza, gioia, gaudio e letizia non c’entravano, proprio no, non c’entravano…