Un vecchio libro formula un’ipotesi affascinante: che la Pescia, qualche centinaio di migliaio di anni fa, possa aver mutato il proprio percorso originario.

L’autore afferma, infatti, che in origine i due rami del fiume, il ramo est o Pescia di Calamecca-Vellano e il ramo ovest o Pescia di Pontito, defluissero paralleli: il primo nell’attuale val di Forfora e il secondo nell’attuale val di Torbola.

Si sarebbero poi riuniti al ponte di San Giovanni a Pietrabuona; il carattere torrentizio delle acque del Pescia di Pontito avrebbe però eroso il rilievo montuoso di Aramo, rappresentato dai monti La Croce e Folavento, creando una profonda gola tra Aramo e Sorana, e quindi il ramo ovest del fiume avrebbe cambiato percorso deviando bruscamente verso est (fenomeno della “cattura fluviale”) e confluendo nell’altro ramo a Ponte di Sorana.

 

Il letto del fiume lasciato libero in val di Torbola sarebbe stato in seguito occupato dalle acque provenienti dai colli di Fibbialla, Medicina e dal monte Trassero; questo nuovo torrente oggi si chiama rio Torbola e confluisce nel Pescia di Pescia a livello del ponte di San Giovanni a Pietrabuona.

 

_Condizioni Geologiche del bacino idrografico del fiume Pescia, T. Taramelli, 1887

_Il Castello di Sorana, Alessandro Merlo, 2010