Se da un lato è vero che l’erba voglio non sta neanche nel giardino del re, è altrettanto e sempre vero che sognare non costa nulla, soprattutto in questo inizio d’anno dove le prospettive di rinascita sono e devono essere davvero tante, e di sani desideri deve assolutamente essere ricco il piatto, venendo noi ormai da tanti mesi di digiuno e di carestia di sensi e di sentimenti.

Suona ora mezzogiorno e la mia pancia brontola e reclama, ma io mi perdo, mi perdo in chiacchiere, e butto giù su questa carta bianca così invitante qualche rigo d’inchiostro virtuale, impalpabile, delebile con un minimo click ma così fascinoso da trattenermi qui incollata alla sedia davanti al mio computer sgangherato che urla vendetta perché non lo lascio mai riposare in pace e gli trovo sempre da lavorare.

Si diceva dei desideri, di quello che voglio e che vorrei…

Vorrei il panettone con i canditi tutto l’anno, anche quando è passato il Natale, sentire il dolce ed il profumo buono in bocca e crogiolarmi nelle coperte quando fuori fischia il vento, e nel mentre che sono lì a poltrire programmare una gita al mare…vorrei preparare la mia borsa del mare, sì, incartare i panini, piegare gli asciugamani colorati e volare via spensierata con la mia 500 bluette, e dal mare navigare verso le montagne innevate, fare a pallate col sole forte in faccia, e dopo bere la cioccolata calda, e ridere, e correre per buttarmi poi sul divano a guardare un film romantico, di quelli che danno sul canale 30, e godere beatamene del fatto che può veramente andare tutto bene…

Sì, voglio i coriandoli anche quando non è Carnevale, ballare al ritmo di una musica allegra ed incessante, di quelle che non smetteresti mai di ascoltare perché Ti fanno sentire viva e vivace, muovere sinuosamente il mio corpo e cantare pure, cantare a squarciagola, abbandonando i quotidiani e deleteri stress, che poi a rifletterci bene ho scoperto che è una parola neutra, né singolare né plurale, il che vuol dire che ce ne può essere uno solo oppure tanti insieme…ecco, lo stress e gli stress non li voglio, anzi, li mando via, li allontano per sempre da me, dalla mia vita che si deve riempire d’altro, di affetti e di amori, di dare e di avere, di terra fertile e di cielo azzurrato.

Viva l’anno che inizia, sempre carico di speranze e di rosee prospettive, viva la sua energia che Ti prende dentro e che con la sua forza impetuosa Ti assale e quasi Ti annienta, costringendoTi dunque piacevolmente a reagire.

Io penso positivo, diceva Jovanotti ai tempi d’oro…ma io come penso e che cosa penso?

La domanda vera in realtà sarebbe cosa vorrebbero farmi pensare le circostanze, purtroppo.

Io preferisco non pensare niente e svuotare la mia testa piuttosto che regalarla ad altri e lasciare che il pensiero dei più mi assalga, se questo pensiero è malsano ed assassino.

Il rischio di pensare con la propria testa è cadere in errore, vacillare in un baratro di profondo e di nulla.

Se da un lato è vero che l’erba voglio non sta neanche nel giardino del re, è altrettanto vero che è sempre meglio pensare e pensare con la propria testa, facendo tesoro degli sbagli propri, piuttosto che abbandonarci al delirio di questo nostro tempo di quotidiana guerra.