La campagna vaccinale sembra procedere più velocemente, grazie al superamento dei ritardi burocratici nell’assunzione del personale, all’uniformità dei comportamenti tra le diverse Regioni e al maggior numero di dosi disponibili (dovrebbero arrivare a breve anche Johnson & Johnson e CureVac; il primo è stato realizzato con un vettore virale innocuo per l’uomo ed è monodose; il secondo, prodotto da GlaxoSmithKline, è composto da RNA messaggero).

Seguendo il piano prestabilito e condiviso da Governo, Regioni e Commissario per l’Emergenza, alle diverse categorie di persone da sottoporre al vaccino sono state adesso riconosciute una serie patologie (malattie polmonari o cardiache, insufficienza renale, ipertensione, diabete, obesità) che aumentano il rischio in caso di malattia da Coronavirus; tutto ciò è stato fatto poiché l’ultimo vaccino introdotto in Italia, l’AstraZeneca, fornisce risultati positivi solamente negli under 55; in questa fascia indurrebbe un’immunità del 60%, a differenza di Pfizer Moderna che determinano, invece, oltre il 95% di immunità nell’intero campione di popolazione esaminata (dai 16 anni fino agli over 90); questo dato continua tuttora a determinare una vivace discussione all’interno della comunità scientifica.


Pertanto è stato creato un nuovo calendario vaccinale aggiungendo ai diversi gruppi di persone anche il tipo di vaccino che verrà loro destinato: 

  • fase 1: personale socio-sanitario e RSA, over 80: Pfizer e Moderna (6milioni e mezzo)
  • fase 2: persone estremamente vulnerabili; quindi, a seguire, 75-79 anni, 70-74 anni, persone vulnerabili under 70, 60-69 anni senza rischi specifici, 55-59 anni senza rischi specifici: Pfizer e Moderna (20milioni)
  • fase 3: personale docente e non docente under 55, forze armate di polizia under 55, polizia penitenziaria, carcerati e luoghi di comunità civili e religiosi: AstraZeneca (4 milioni)
  • fase 4: resto popolazione over 16: tipo di vaccino a seconda della disponibilità (20milioni)

Obiettivo del Piano Vaccini, così rimodulato in base al Rischio Clinico, è somministrare 2milioni di dosi a febbraio, 4 a marzo e 8 a aprile: 14 milioni nel trimestre; oltre 25milioni di persone entro fino giugno, che salirebbero a 35milioni con gli altri due nuovi vaccini.

Inoltre l’auspicato uso del vaccino russo, lo Sputnik V, potrebbe accelerare il rapido raggiungimento dell’immunità di gregge nel nostro paese.

Per quanto riguarda gli effetti collaterali da vaccino essi sono stati segnalati nel 4% dei casi, quindi circa 8mila segnalazioni, tutte di grado lieve o molto lieve (febbre, mal di testa, dolore nel punto di iniezione, dolori muscolari); nessun evento grave.