Mi è capitato di vedere un post sui social…sai quando cerchi una frase di effetto e ti affidi al web per avere l’ispirazione…ecco che mi è apparsa la foto di un pianoforte. Ma no Ale, è un termosifone con dei calzini neri messi lì ad asciugare! Ma tu guarda cosa può fare l’immaginazione, o è solo una distorsione ottica?! Comunque io, a colpo d’occhio ho visto un pianoforte.

Cosa può significare? Forse mi piace così tanto la musica, specialmente suonata da mia figlia che canta mentre la suona? Forse anch’io faccio parte di quella cerchia di persone che canta sotto la doccia perché mi rende felice e così fanno anche i miei figli? O forse perchè mi piace insegnare la musica a scuola ai miei alunni da quando bazzico in quei corridoi rumorosi? Ah già, sono anche maestra di coro, allora forse è perché il mio maestro Giovanni Del Vecchio mi ha formato qualche anno fa?

Dimenticavo anche che dai lontani anni ‘80 faccio ginnastica con le signore a tempo di musica mescolando stili aerobici con yoga e pilates, sarà questo il motivo? Mammamia quante cose, avete sicuramente capito che adoro le note sul pentagramma e la miriade di suoni che escono dalla loro combinazione dando vita a tutto ciò che è musica. LA MUSICA E’ MAGICA! Prima ancora di diventare una “maestra” di ruolo, ma preferisco PROF, (come ci chiama la nostra Preside), ho portato la musica con me in ogni posto che ho frequentato, realizzando tanti eventi musicali con i bimbi: gli spettacoli di Natale con GLI ACROBATI NATALIZI quando insegnavo psicomotricità con i corsi comunali in diverse scuole del territorio (anni ‘80); poi le colonie estive (anni ‘90), quella delle Ferrovie dello Stato a Pian di Doccia con gli spettacoli organizzati per intrattenere i genitori in visita ai loro ragazzi, o le colonie IPOST delle Poste Italiane a Prunetta con l’elezione di “Miss e Mister Colonia”, oppure la più bella, perché la prima di una lunga serie, nella sala anfiteatro della “prima scuola di ruolo” di San Piero ad Agliana, in occasione dell’anniversario della scoperta dell’America, con il coinvolgimento dell’intero personale di segreteria e ATA nella creazione degli effetti speciali.

Qualche anno dopo, sempre con Giovanni e il suo progetto “UN CORO IN OGNI SCUOLA”, quanti bei ricordi con i nostri bambini dell’Istituto Andreotti che si esibivano all’unisono e a più voci, insieme agli altri, nelle scuole partecipanti al progetto per poi culminare alla grande manifestazione, organizzata “dall’Associazione Cori della Toscana” presso la Fortezza da Basso a Firenze, dove fui scelta tra le colleghe per dirigere il coro, e il pubblico, nell’intonazione di un pezzo del Gianburrasca di Rita Pavone, eseguito come da programma.

Non dimentico l’I.C di Pieve a Nievole, dove ogni anno, per quindici anni, con la mia amata collega Marzia, ci siamo cimentate in spettacoli natalizi e finali con i nostri allievi, divertendoci con loro nella scelta degli abiti, delle scene, delle parti da recitare o cantare, tanto che quel Preside, per un intero anno scolastico, mi dette la possibilità di scrivere e di realizzare un progetto di Teatro, relativo ai progetti PIA (Piano Integrato di Area), che, partendo dall’analisi dei bisogni e dalla rilevazione delle criticità, definiva gli obiettivi e gli interventi progettuali, per fornire una risposta adeguata ai reali bisogni formativi del territorio in allineamento con le criticità emerse, come intervento mirato sulla dispersione scolastica in quel territorio.

Quel grande progetto prevedeva un lavoro in continuità delle classi quinte della scuola primaria con le classi prime della scuola secondaria di primo grado: UN VIAGGIO NEL TEATRO era il titolo, più di 300 ragazzi che partecipavano, divisi in due serate, con il palco montato dal Comune, la collaborazione di tutti i Professori, sia per la stesura dei testi che per la scelta delle musiche e degli effetti speciali (il fumo per l’apparizione di un diavoletto dispettoso secondo una delle favole di Italo Calvino), compreso il Prof. di tecnologia che, con i suoi allievi, ci costruì un pannello su mia richiesta per il GIOCO DI OMBRE CON I MIMI.

Che spettacolo, tutto il paese era lì a vedere, i bimbi emozionati con i loro costumi, i prof dietro le quinte pronti ad aiutare nel cambio scena e la bimba con “mutismo selettivo” (incapace di parlare in alcuni contesti sociali) in prima fila a cantare e a ballare con i compagni. “LA MUSICA E’ MAGIA, NON A CASO I MAESTRI HANNO LA BACCHETTA” diceva il grande maestro EZIO BOSSO, “è stare bene insieme perché chi scrive la musica la scrive per lasciarla a qualcun altro”, è un atto d’amore, è sorridere, è pace ed armonia, la MUSICA è un linguaggio universale che tocca tutti i cuori.

Ecco spiegato il motivo di quel pianoforte visto al posto di un termosifone con i calzini neri appesi alla distanza uguale a quella dei tasti neri sui tasti bianchi. Sono astigmatica e un poco miope, è vero , ma credo che i gradi mancanti alla mia vista e gli occhiali venuti in soccorso, non abbiano alterato ciò che ho visto davvero; questo è il mio modo di vedere la vita, ogni giorno, appena sveglia, indosso il mio costume di scena e salgo sul palco della maestra, della mamma, della collega, cercando di dare il meglio di ciò che sono e che so fare, come ognuno di noi, sul proprio pentagramma, un PO’ ANDANTE CON BRIO o GLISSANDO per arrivare al FINALE con qualche PAUSA e SILENZIO, giusto per smorzare l’ALLEGRETTO e far sì che il pubblico ci premi nel finale con il suo applausoscrosciante, come fanno i bimbi quando sono felici perché l’adulto di riferimento, a scuola o a casa, canta e sorride con OTTIMISMO.

Alessandra Butelli