Io questo Tempo non lo voglio, non so di cosa farmene di tutto questo Tempo davanti a me, è un Tempo vuoto, sterile, inumano, innaturale, che fa resistenza, che non vuole scorrere, che non si stacca più di dosso e che non va mai via.

Con i tempi è cambiato anche lui, questo Tempo che non finisce mai, che si è messo in testa una presuntuosa Corona e che non ha mai scadenza, questo Tempo che si è improvvisamente ed incredibilmente fermato, bloccato, cristallizzato, chiuso ermeticamente in se stesso, senza dare più confidenza a nessuno, mangiando anche lo spazio, inghiottendo cose e persone, ma i ricordi no, quelli non ce la fa a cancellarli, i ricordi di come era prima, di quando si viveva, fiondati in un passato soltanto fintamente remoto, calcolato a ritroso…in fondo era solo qualche giorno, soltanto qualche giorno fa… .

Un intervallo, uno stop, prima provvisorio, una sorta di forzato stand – by, qualche piccola grande rinuncia al tran tran di sempre…come è bello il SEMPRE ed il TUTTO, il POTERE, la LIBERTA’, i DIRITTI… poi un NO, poi più nulla, l’intervallo e lo stop sono diventati definitivi ed eterni, ora a comandare sono il MAI, il NIENTE, l’ANNIENTAMENTO, il NO ASSOLUTO… .

Dicono che bisogna ingannare il Tempo, batterlo, rubarlo, leggere un libro comprato anni addietro e negligentemente abbandonato su un polveroso scaffale, cucinare leccornie o imparare a farlo, dipingere, disegnare, cantare, ricamare, ascoltare della buona musica, chattare con gli amici per non perdere sensi e contatti, ma io tutte queste belle cose le facevo anche prima, quando il Tempo pareva che non lo avessi, eppure era sempre quello, era sempre questo qui che ho fra le mani adesso…era sempre quello, era sempre questo qui ma non lo vedevo, non me ne accorgevo che scorreva, e nonostante gli sforzi che mettevo nel duplicarlo non ne avevo mai abbastanza.

Ora invece il Tempo avanza, è troppo, straripa in ogni dove, e non so davvero più dove riporlo, ed a pensarci bene questo Tempo che ora mi inonda stillante in mille gocce non lo voglio.

Non lo voglio un Tempo fermo, fermo negli orologi e nella sabbia lenta di antiche clessidre, non lo voglio un Tempo che non è vita e che non è poesia.

Pensateci a una poesia senza Tempo e senza ritmo: ecco, quella non è una poesia, è solo un’accozzaglia di pensieri e di mielose parole che non si san pronunciare, uno sbiadito fotogramma, una luce senza luce.

Com’è incontentabile l’uomo, desidera sempre ciò che non ha, e di quel che non ha va sempre alla ricerca.

Eppure dicono di dare Tempo al Tempo (ma questo Tempo si è già preso fin troppo di noi, io non gli regalo altro), che il Tempo è galantuomo, che il Tempo è denaro, che se viene Rosso la sera bel Tempo si spera… .

Ne dicono tante i giornali e la televisione in questi giorni, non li ascolto neppure più, non ci ero più abituata a sedermi in silenzio davanti al telegiornale, consumavo trafiletti e frammenti di notizie flash camminando, correndo, con le scarpe e la testa che mi fumavano, con l’ombrello e la borsa da sorreggere nonostante il dito rotto che mi faceva ricordare ogni volta di quando ero caduta, sicuramente distratta a forza di correre appresso a questo Tempo fuggevole e sfuggente, che dopo anni ed anni – ahimè magra e triste constatazione – non sono mai riuscita ad acchiappare, svegliandomi la notte per l’ansia di non aver fatto e per il tormento – forse ancor più amaro- di dover fare, ossessionata ed accecata dall’idea che Chi ha Tempo non aspetti Tempo…

Eppure è l’uomo a fare il buono ed il cattivo Tempo, a fare il proprio Tempo, a guadagnar Tempo o a sprecarlo, a lasciare il Tempo che trova con tanti dei suoi discorsi, a stringere i Tempi col suo volere, talvolta.

A ben riflettere, tanto però è stato anche il Tempo perso, mal sfruttato, impiegato a vanvera in faccende di pochissimo conto; ormai quel Tempo lì è inesorabilmente andato, volatilizzato, diventato assolutamente irrecuperabile, anche ora che di Tempo ne avrei in quantità per poter organizzare un dignitoso piano di recupero.

Ma chi ha dato ha dato e chi ha avuto ha avuto…ecco qual è la realtà, la realtà è che Tempus fugit e che bisogna vivere il momento, non rimpiangere il Tempo passato e perduto, non lasciare e non lasciarsi andare.