TUTTI FUORI, APRIRE TUTTO, APRIRE SUBITO. Vedo, col consueto disgusto per questa razzaccia flaccida e imbastardita, che gli italiani si sono fatti soggiogare con incredibile docilità e servilismo (la loro principale peculiarità), da uno stato di polizia imposto da politici malandrini (in fondo neanche tanto peggio di chi continua a votarli). Non solo, il gregge ignorante e tremebondo, non contento di essere stato recluso, invoca ulteriori limitazioni e maggiori pene per chi non rispetta gli arresti domiciliari, fosse anche per una salutare passeggiata.

Arrivate, vermi, anche alla delazione, come sotto il fascismo arrivaste a denunciare gli ebrei, come, caduto il fascismo, denunciavate i fascisti. A differenza del folto stuolo di imbecilli italioti e della massa acritica e servile di “restaacasisti”, sono assolutamente contro il lock down. Perchè ritengo la libertà non meno importante della salute. Perchè sono convinto che quando ci hanno arrestati tutti, ormai quasi due mesi fa, il contagio riguardasse oltre il 70% delle persone. Io il virus l’ho sicuramente contratto nei due convulsi giorni di una fiera a Piacenza, a fine gennaio, e questi cialtroni comunisti (gli stessi che qualche giorno prima dicevano di correre ad abbracciare i cinesi perchè l’unico pericolo era il razzismo,) che hanno impedito alle strutture private di fare le analisi mi impediscono di verificarlo (a mie spese e lasciando di conseguenza libero un posto nelle inefficientissime strutture pubbliche…ma se capissero qualcosa non sarebbero comunisti).

Riaprire tutto e riaprire subito, perchè i danni economici, in molti casi probabilmente già irreversibili, saranno infinitamente peggiori di quelli causati direttamente dal Coronavirus.
Se in Lombardia ci sono stati 824 morti per milione di abitanti e nella confinante Svizzera 77, si deve al disastroso stato del Servizio Sanitario Nazionale. In Germania, dove tutti sono notoriamente cattivi perchè non vogliono pagare il reddito di terronanza allo spacciatore o gli stipendi e le pensioni dei milioni di parassiti del pubblico impiego assunti negli anni per meriti politici, ci sono 26mila posti in terapia intensiva (saliti poi a 40mila durante l’emergenza Covid) per 80 milioni di abitanti, in questa fogna a forma di stivale 5mila per 60 milioni, nonostante i continui, smisurati furti di uno stato ladro e fallito chiamati tassazione.

E mentre migliaia di poveri vecchi e malati crepavano soffocando in solitudine, i degni rappresentanti di questo popolo infame non si sono vergognati a dilapidare altri 600 milioni di euro (equivalenti a 5-6mila posti in terapia intensiva) per mandare in pensione a 40 anni hostess e piloti della decotta Alitalia. Col tacito plauso dei mentecatti intenti a cantare l’inno e a sventolare il tricolore.

Due considerazioni per i milioni di dementi che “io resto a casa”: i morti per (o con il) Coronavisus sono per oltre il 70% di sesso maschile. I morti per (o con il) Coronavirus avevano quasi tutti 2-3 patologie pregresse, (compresi quelli più giovani, molti dei quali diabetici od obesi). L’età media dei morti per (o con il) Coronavirus è di 79,5 anni, l’aspettativa di vita degli uomini (per i più stupidi: tutti, compresi quelli senza 2-3 patologie) è di 80,8 anni. Le conclusioni traetele da soli, se no qualche beota mi dà del cinico.  Poi chiudetevi in soffitta col cilicio e con lo straccio tricolore per i prossimi 10 anni. Ma non mi rompete i coglioni su quello che devo o non devo fare.

  

Il contenuto dell’articolo di Riccardo Ercolini non impegna la linea editoriale de il Cittadino, che, sebbene si sia distinta nel corso degli anni per un’attenta selezione degli argomenti trattati, dall’altra esclude ogni possibile forma di censura.