D. Ivano Fanini, come commenta questo posticipo del Giro d’ Italia al prossimo autunno?

R. Se l’UCI ha deciso di provare a far ripartire questa stagione, a mio avviso ormai già troppo compromessa per quanto sta accadendo nel mondo, non c’erano molte altre alternative. Il Tour de France è l’evento che comanda il ciclismo mondiale e chiaramente è stato privilegiato. Decisa la data del Tour, hanno cercato di “salvare il salvabile” ma, con poco meno di tre mesi a disposizione per disputare quasi tutte le maggiori competizioni, non era semplice trovare una data alternativa. Sarà sicuramente curioso vedere cosa accadrà, perchè ci saranno atleti che per forza maggiore dovranno fare delle scelte anche dovute al fatto della sovrapposizione della corsa rosa con la maggior parte delle classiche monumento, quindi probabilmente si vedranno delle sorprese in termini di risultati e magari verranno fuori nomi nuovi.

D. Chi ritiene tra i più favoriti a giudicarsi il titolo?

R. Senza dubbio Vincenzo Nibali sarà uno dei sicuri protagonisti al Giro, e magari ci arriverà con la maglia di Campione del Mondo. Lo Squalo ha la maturità e l’esperienza giusta per gestirsi al meglio in ogni circostanza e quando si mette un obbiettivo in testa difficilmente sbaglia. Quindi penso proprio a lui come probabile vincitore della corsa rosa.

D. In considerazione delle misure di restrizione finora adottate, ritiene che il Giro d’ Italia possa alimentare contagi pericolosi?

R. Sicuramente i pericoli ci sono, e sono tanti. Però non sappiamo ancora come questo virus si svilupperà da qui all’estate, e soprattutto, se poi ci sarà una ricaduta generale in autunno, proprio quando dovrà svolgersi il Giro.

Tuttavia una cosa è certa, la situazione è veramente molto complessa, probabilmente anche di più di quanto si possa pensare o immaginare oggi. Sulla carta ci sono dei progetti, condivisibili o meno, ma lo ripeto, se queste sono le scelte dei piani alti, non c’erano alternative o ulteriori piani B.

Quindi dobbiamo aspettare, con la speranza che Dio ce la mandi buona. ad ogni modo, se il virus dovesse rimanere in mezzo a noi ancora per molto tempo, come prevedono i più esperti virologi, non sarà facile evitare i contagi in questo contesto. Allenarsi da soli è un conto, perchè puoi prendere tutte le precauzioni del caso, ma correre tutti insieme è un’altra storia… . Credo che infatti che lo sport in generale sia un potentissimo veicolo di contagio, e nello specifico il ciclismo, dove l’assembramento di persone è di routine, potrà esserlo ancor di più e quindi prevedo che sarà davvero un’impresa a dir poco impossibile avere dei controlli sicuri ed adeguati (anche se, essendo parte in causa, mi auguro con tutto il cuore che avvengano). Anche perchè le misure di restrizione saranno pressochè azzerate durante le gare e questo purtroppo è un dato di fatto inevitabile. Il rischio contagi sarà indubbiamente elevatissimo, ma non vedo come si possa trovare altre vie d’uscita se si vuol portare al termine la stagione. La scelta più semplice e sicura per la salute, seppur alquanto drastica, era quella di chiudere subito la stagione (come hanno fatto altri sport) e ripartire nel 2021, e personalmente l’ho già ripetuto tante volte, nonostante sia una parte interessata e quindi sottoposta a subirne i danni che forse saranno irreparabili. Per me la salute delle persone viene prima di tutto, ma i vertici del ciclismo hanno analizzato evidentemente che uno stop sarebbe stato impossibile e quindi mi adeguo e rispetto le loro scelte. D’altronde ci sono troppi interessi in mezzo ed il rischio di perdere tutto ha fatto sì che si optasse per il tentativo di continuare, pur sapendo che i rischi che si andranno a prendere sono infiniti e che non ci sarà mai certezza di essere al sicuro da eventuali nuovi contagi.

D. Pensa che un ciclista guarito dal Covid-19 sia in grado di partecipare al Giro d’ Italia?

R. Non sono un medico, però da quello che vedo in TV sembra che chi sia stato contagiato da Covid-19 abbia poi bisogno di almeno due mesi per recuperare totalmente. Che poi questo sia in grado di tornare al 100% a livello prestazionale non saprei dirlo con certezza. Credo però che con il giusto riposo ed una preparazione adeguata, probabilmente potrà riuscire a farlo. Detto questo, come saranno le prestazioni non lo posso sapere. Come nemmeno se dopo aver contratto il coronavirus uno sforzo abnorme di tre settimane per un grande giro, possa rivelarsi dannoso per il fisico. Purtroppo ad oggi si procede per tentativi, quindi dovremo vedere come vanno le cose per capire realmente cosa ci lascia questo virus.