Vi è mai stato detto che siete egoisti?
Come vi ha fatto sentire? Non bene, scommetto.

Non è bello sentirsi dare dell’egoista. Ma non la pensano tutti così.

“Esatto! Penso solo a me!”

Ah, scusa Kuzko!
Noi siamo rimasti indietro col programma, vero?

Infatti si è visto dove ti ha portato pensare solo a te stesso.

Beh, è senz’altro più facile, no?
Se pensi solo a te non hai bisogno di concentrarti sui bisogni degli altri.

Anche perché se lo fai rischi di non essere tu al centro dell’attenzione.

Però, va spezzata una lancia nei confronti di Heather, il fiore che Edward Bach ha individuato come adatto a chi pensa solo a sé stesso.

Perché?
Perché il problema di fondo di queste persone è che non sanno stare da sole e soffrono della sindrome di abbandono.

Non sono riuscite a sviluppare un’identità che basti a loro stesse e quindi si sentono sole.
Cercano costantemente la compagnia di altri per non dover fare i conti con il loro senso di solitudine interiore.
E quando non ci riescono si buttano sul cibo, per compensare il loro vuoto affettivo.

Tuttavia, il loro continuo parlare di sé stessi le porta a ritrovarsi nella situazione che tanto ripudiano: quella di restare da sole.

Infatti zio Edward l’ha inserito nel gruppo “Solitudine”, perché si fanno terra bruciata da sole.

Come la pianta da cui è estratto il rimedio, l’erica, che monopolizza il terreno su cui cresce impedendo ad altre piante di germogliare.

Cosa sviluppa Heather?
La capacità di ascolto, di immedesimarsi nel vissuto degli altri e di provare empatia, quindi.
Heather impara a bastarsi e a non cercare costantemente attenzioni dagli altri.

Quello che riesce a fare Kuzko alla fine del film “Le Follie dell’Imperatore”, salvando il suo amico Pacha e rinunciando alla sua fame di arrivismo.