Un bagliore di luce, uno sprazzo che ti squarcia improvvisamente occhi e viso, un flash fluorescente che ti fa risvegliare…, una pioggia battente segna inesorabilmente che il brio dell’estate è finito e che l’autunno incede a passo veloce e bersagliero, ponendo già i suoi primi paletti e confini…

Un flash è il ricordo vivido di questa mia estate, giorni e giornate assolate e nottate al lume infinito delle stelle che in campagna – dove manca la luce artificiale – pare siano più belle, più grandi e luminose…

Stamani non scrivo niente di nuovo, scrivo di grilli e di cicale, di profumo di frutta fresca appena colta dal ramo, di odor di salsedine, di pesce e di mare, di fresche frasche e fronde montane, di un sentimento che ti invade il cuore che non saprei come definire se non rubando qualche sensazione da Il Sabato del Villaggio: un’attesa, sì, un’attesa di qualcosa di buono, di dolce, di soave ed armonioso insieme; un ozio, sì, un tempo sereno tutto da riempire (ma non troppo) nel mentre che lento e veloce scorre e scorre…

Non so se voglio o se sia intelligente pensare troppo al domani…proiettarsi già nel domani mi sembra infatti di non poter vivere abbastanza l’oggi, di perdermelo un po’, di farmelo volare via dalle mani…in realtà non so decidere, non so cosa fare, se fermarmi scientemente a riflettere razionalmente sull’oggi o salire spensierata sulla navicella del futuro e guardare dall’alto cosa succede, assicurandomi di essere sufficientemente lontana…

Un flash, uno scatto che dura non più di una fotografia, un ricordo che però non sfugge ma che puoi custodire gelosamente dentro, ben stretto al cuore, il flash di un’estate, mentre fuori piove e la natura si bagna, camaleonticamente muta, cambia aspetto e prospettiva, punto di vista, orizzonte, visuale, panorama, profumo e colore.

Vedi l’uomo come fa…è pieno di contraddizioni, è fatto di tanti piccoli flash, di lampi di sole e di pioggia, di luce e di ombra, è fermo e sicuro di sé ma poi nello stesso tempo non sa decidere, cade nel baratro delle incertezze, convincendosi che forse è meglio non fare piuttosto che fare male, nella vana ricerca di una perfezione che forse non c’è, che forse non esiste….

Vedi l’uomo com’è, è fatto di sole e di pioggia, di estati e di inverni, di colori impalpabili ed accesi, di luci psichedeliche e di profondi silenzi…

Un flash, uno scatto che dura non più di un secondo, la fotografia di tutta un’estate, da stampare, da postare (come si dice ora)….ma sempre e comunque non solo nei giorni di pioggia da ricordare.