Sono in grande difficoltà, non riesco ad assoggettarmi al pensiero unico obbligatorio.

Una cappa uniforme e senza crepe avvolge tutta la scena.

Un coro enorme, come quello della nona sinfonia, canta a squarciagola una nota sola.

Papi e re, presidenti e camerieri, destri e sinistri, finalmente uniti. S’è trovata l’armonia. Tutto il giorno, per tutti i giorni, telegiornali e giornali, trasmissioni di ogni tipo e di ogni marca, mettono nel mirino il nemico, l’unico responsabile di tutti i disastri, il male assoluto: Putin.

È bene mettere subito in chiaro una cosa, naturalmente lo dico a me stesso, la guerra è una tragedia, tutte le guerre sono una tragedia, è un disastro umano ed economico e il conto lo pagano sempre i poveri cristi. Chi scatena la guerra è un pazzo e non si può confondere l’aggredito con l’aggressore.

Detto questo, avrei però voluto che in un paese dove anche il più sgangherato tra quelli che ci rappresentano, riempiendosi continuamente la bocca con la “democrazia” (mi piacerebbe parlarne un po’ di questa “democrazia”), o quelli che incarnano le istituzioni, a tutti i livelli, ci desse con completezza e precisione le informazioni su questa tragedia che sta investendo l’Ucraina.

Le trasmissioni TV sembrano fatte in fotocopia: demagogia, sensazionalismo, notizie false, costruite o manipolate, ricerca spasmodica dell’effetto tragico, pietistico, moralistico e in mezzo, purtroppo, ci sono le bombe, i morti, i feriti, i fuggiaschi e questi sono tragicamente veri. Tutto viene inghiottito da questo bailamme televisivo.

Notizie e approfondimenti costruiti non per informare ma per orientare, senza dubbi o tentennamenti, verso l’individuazione dell’unico, grande, malefico colpevole: Putin. Sembra d’esser tornati al “mini-cul-pop” il ministero della propaganda fascista.

Esagero? Forse sì, però avrei voluto ascoltare almeno una volta, da uno qualsiasi dei teleimbonitori, o dai plaudenti onorevoli, almeno il tentativo di dare una risposta alla domanda: perché accade tutto questo? Perché nel 2022 in Europa è tornata la guerra?

Il pensiero unico dominante impone di non fare domande, è come nei reality, chi non si adegua è fuori. Dobbiamo conoscere tutto il negativo possibile su Putin e anche di più sulla Russia che è il paese dominato dal dittatore. Dell’Ucraina meno sappiamo meglio è.

Ma di Zelensky, presidente dell’Ucraina, ne vogliamo parlare? Era un comico, ma questo non conta, ne abbiamo anche noi al comando, professionisti come il Grillo o dilettanti come il neosposo ottantacinquenne Berlusca. Appare in tutti i TG, puntuale come una cambiale. Veste una maglietta sciagattata (fa molto innocente perseguitato) e drammaticamente dichiara che sta difendendo l’Europa, il mondo civilizzato e la libertà di tutti. Chiede armi, aerei e missili per combattere il russo aggressore e ritrovare la pace.

Sarà proprio così? Certo, lo impone il pensiero unico obbligatorio. Di sicuro la Russia ha aggredito l’Ucraina, di sicuro c’è la guerra e la guerra è una sciagura, è morte, è distruzione, è dolore, è odio.

Ma perché tutto questo? È una domanda che non si deve fare, infatti nessuno la fa. Diceva un vecchio filosofo che la prima vittima della guerra è la verità. In Russia Putin ha fatto una legge che vieta di dire cose diverse dalla propaganda del Governo che non usa mai la parola guerra.

In Occidente, dove per anni si è manipolato e invertito persino il senso del linguaggio, chiamando peacekeeping (mantenimento della pace) guerre ed invasioni disastrose degli USA (con copertura ONU o NATO) in ogni angolo del mondo come, tanto per citarne alcune: Cile, Argentina, Nicaragua, Somalia, Afganistan, Iraq, Serbia con bombardamenti su Belgrado, regna il pensiero unico obbligatorio. Se non fosse tragico, sarebbe ridicolo, si è arrivati persino a dichiarare che si mandano a Zelensky armi che però non sono letali.

Nel 2014 il presidente ucraino, filorusso, con un colpo di stato fu dimesso e iniziarono tumulti, rivolte e violenze specie nella regione del Donbass, dove organizzazioni paramilitari neonaziste aggredivano i filorussi. Casualmente in quei giorni Joe Biden, vice del gran capo USA Obama, era da quelle parti. Sempre casualmente il figlio di Biden, Hunter, aveva interessi milionari in diverse società ucraine legate a Zelensky. Si dice che in Donbass ci siano stati 14.000 morti, ma meno notizie si hanno meglio è.

In questi giorni il presidente USA Biden, dall’aspetto cereo e lo sguardo liquido minaccioso, è venuto in Europa, ha detto che Putin è un macellaio, ha evocato la minaccia nucleare e aggiunto che bisogna prepararci per una lunga battaglia per la libertà. Zelensky fa il controcanto, dicendo che da Europa e da NATO si aspetta decisioni più forti e più coraggio. Sistema originale per volere la pace e nel frattempo si preparano contratti per importare dall’America enormi quantitativi di gas dagli USA, in sostituzione di quello russo e aumentano gli stanziamenti militari.

In questa sciagura che si è abbattuta su incolpevoli cittadini, ci guadagnano sempre i soliti. Si calcola che in meno di un mese (fonte: Il Fatto Quotidiano) i big della finanza, azionisti dei più grandi produttori di armi al mondo, hanno visto incrementi di valore dal 30 al 50%, quello che più mi ha colpito è la Banca Centrale Norvegese.

 

Resto fiducioso in attesa che qualcuno mi spieghi il perché di tutto questo.