Come ogni anno, quando arriva il Natale ed insieme a lui il Capodanno, la mia mente comincia festosamente a divagare ed a perdersi in mille giragogoli di pensieri, gettandosi in quel gomitolo di strade di poetica memoria, un gomitolo di strade una volta agevoli e lisce come l’olio ed un’altra  aggrovigliate una sull’altra fino a perdersi in un labirinto di sensazioni più o meno effimere e sognanti…a tratti mi perdo a guardare le quattro capriole di fumo del focolare, e penso a tanti amici, a chi c’è ancora ed a chi non c’è più.

Penso alla solitudine che affligge molti ed alla compagnia che fintamente allieta altri; penso però anche ai legami veri ed autentici, agli amori fatti di cuori che si sono uniti per sempre e per sempre così resteranno; penso all’antica dicotomia di tutti i tempi, a chi ha molto ed a chi non ha niente, o almeno così sembra, vivendo l’uomo in una continua contraddizione, nell’eterna ed incessante ricerca di quel che non ha per poi arrivare a disprezzare incurante il suo premio appena afferrato. 

Penso troppo, forse vive meglio chi chiude la mente, rendendola impermeabile a qualsiasi seppur minima ma pericolosa riflessione, come accorgersi di avere tanti amici ma nei fatti nessun amico, di aver tanto mangiare ma di non sentirsi mai sazio, di aver tanto oro ma di non stringere nulla di veramente prezioso fra le mani.

Il segreto forse è allontanare da sé i perditempo e circondarsi di amici che ti fanno invece perdere la cognizione del tempo, volare e volare con la fantasia, con la bramosia delle chiacchiere rimembrando i vecchi tempi e mettendo in cantiere anche tempi nuovi a venire con la leggerezza tipica di chi sa di non esser solo, mai.

Cosa augurare dunque per questo Natale e per l’anno che verrà? Trovare un amico, un cuore da tenere vicino in ogni stagione, un cuore amico che ci sappia parlare e consigliare trasportandoci magicamente nel posto giusto al momento giusto, senza limiti e senza ingiustificate paure.

Chiedo troppo, lo so…ma è finalmente Natale!