Attenta Gallina…che la Volpe si avvicina…..

Era cresciuto così, con questo antico detto che gli rimbombava nelle orecchie, cantato e ricantato dal nonno, fino alla noia ma a fin di bene però, per insegnargli a stare in guardia, a diffidare dai malintenzionati il più delle volte mascherati da amici e da buoni, per insegnargli a districarsi dalle trappole del mondo, per insegnargli a difendersi ed a proteggersi da furbi, arroganti e prevaricatori.

Era dunque cresciuto così, con quel buon consiglio in testa, non scordarsi mai di stare attento e guardingo, perché poi altrimenti certe distrazioni si pagavano, e si pagavano anche care, ed a rovinarsi la vita era un amen, un soffio di vento, un battibaleno, senza possibilità di recupero e di riparo.

Eh sì, purtroppo di Volpi ne girano tante, tutte affamate, tutte fameliche…lavorar poco e guadagnar tanto, e pur di fare un soldo cosa importa se si ruba e si truffa il prossimo; e pur di fare un altro soldo che vuoi che sia mai se uno mette di mezzo una persona, tentando quasi di vendere il Colosseo o la Fontana di Trevi (quest’ultima forse no, l’ha già provata a vendere il grande Totò…)?

E pur di fare un altro soldo ancora (il terzo) cosa importa se si toglie con la frode il pane di bocca agli onesti per regalarlo a sfaticati perdigiorno?

Per chi gira il mondo e campa e vive l’attenzione deve dunque essere sempre alta, massima direi: antenne ben drizzate per intercettare i malfattori ed i mangiatori di uomini perbene, ed occhi sempre spalancati anche di notte, senza riposo, per guardarsi dagli assassini.

Certo però che anche vivere in questo modo – pensava quello che era cresciuto così – è dura; difficile e pesante è stare sempre in trincea e in guardina, lì a domandarsi se un amico è davvero amico o se è invece un finto amico che sta insieme a te per opportunità, lì a chiedersi se la tua innamorata è davvero innamorata o ha invece idea di vivere alle tue spalle da parassita, e lì ad interrogarsi sul fatto se il tuo bottegaio ti truffa e pesa la carta come fosse oro e ti inganna pure sul resto.

Certo però che anche vivere così… vivere così (cioè sempre ad aspettare l’arrivo di questa fantomatica Volpe) è di fatto un non vivere, o quanto meno un vivere amaramente, fissi a pensare che qualcuno ti rubi lo zucchero per metterti il sale nel caffè.

Ma d’altra parte se il mondo d’oggi è questo che rimedio c’è?

Se non difendersi con le unghie e con i denti che rimedio c’è?

Mi domando però: va bene per le unghie, ma la Gallina ce li ha i denti? Se non ce li ha, mancherebbe un’arma fondamentale subito in partenza, e questo non va per niente bene.

Come valida alternativa ai denti potrebbe esserci l’intelligenza, ma anche qui non siamo fortunati, anche di intelligenza mi pare che la Gallina non brilli.

E allora cosa resta alla fine della fiera? Forse di farsi mangiare? No, questo no e proprio no.

Il nonno, insieme al detto della volpe e della gallina, delle volte diceva anche meglio mangiare che farsi mangiare”.

Quindi la strategia è farsi forti, farsi forti quanto basta per ribellarsi e difendersi dalle malefatte, e soprattutto trovare un amico caro, un amico caro e sincero che ci aiuti nelle imprese…chi trova un amico trova un tesoro…. anche questo diceva spesso – e volentieri – il nonno.