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Granaiola tifa per l’ottimismo. “Un giorno moriremo tutti? Si, ma solo quel giorno…” | intervista di Carlo Pellegrini

In questa nostra intervista, la senatrice Manuela Granaiola, nata a Pescia, espone alcune sue valutazioni circa le attuali condizioni del nostro paese rese assai critiche dalla pandemia da covid 19.

D.A Suo avviso, quali sono le ragioni per cui il Governo sta dimostrandosi in alcuni aspetti inadeguato a questa seconda fase del covid?
R.In questa seconda fase del Covid, il Governo avrebbe dovuto collaborare di più con le Regioni che hanno la competenza in materia sanitaria, sopratutto per quanto riguarda le strutture ed il loro funzionamento. Invece le direttivi, i vari DPCM, sono stati troppi, diversificati e confusi, sono mancati i controlli sulle Regioni e sulle USL ed i soldi sono stati spesi male. E’ passata un’estate durante la quale si potevano attrezzare ulteriori terapie intensive, pensare ai tamponi, alle bombole di ossigeno e sopratutto risolvere il problema del personale che tutti sapevamo essere in numero insufficiente. Si poteva inoltre pensare ad un sistema di tracciamento semplice ed efficace, anziché confidare nel sistema Immuni che era destinato a fallire per ovvi motivi.
La gente si è trovata sola a gestire la pandemia, con i call center che non rispondono, i medici di medicina generale che protestano e non intervengono, con le USCA che funzionano solo in parte perchè manca il personale non solo medico ed infermieristico, ma anche gli assistenti sociali e gli psicologi!

D.Secondo lei, quali sono le ragioni per cui il governo si ostina a riufiutare la collaborazione propositiva delle forze di opposizione?

R.Già mi sembra che sia difficile collaborare tra le attuali forze di Governo, figuriamoci con quelle di opposizione! La mancata collaborazione penso dipenda oltre che dalla fretta di dover prendere decisioni improcrastinabili, dal fatto che con certi personaggi politici imbottiti di populismo un dialogo serio sia impossible.

D.Come gestirebbe la situazione economica prodotta dai vigenti decreti governativi?

R.Gestire una situazione economica così disastrosa è senza dubbio molto difficile. Di sicuro non la gestirei con i contributi a pioggia, peraltro modesti, che non risolvono niente! Penserei piuttosto ad agevolazioni fiscali per le imprese, sopratutto per le piccole, alla diminuzione del costo del lavoro, alla formazione, alla lotta al digital divide.

D.Ritiene che ulteriori restrizioni alle attività economiche possano determinare fenomeni di protesta tale da sfociare in disordini sociali?

R.Le proteste spesso giuste, purtroppo sono molte volte pilotate da chi ha l’interesse a creare disordine sociale. I lavoratori hanno però il diritto di essere informati ed aiutati a superare questo periodo tremendo. Quindi è necessario un maggior dialogo tra le forze di governo ed i Sindacati ed i rappresentanti di categoria, per trovare le soluzioni più giuste.

D.A Suo parere, e per la Sua vasta esperienza politica, tali disordini potrebbero portare ad una caduta del governo?

R.Non credo che questi disordini possano portare alla caduta del governo, certo non giovano!

D.Quali aspetti positivi e negativi trae personalmente dalla situazione economico-sanitaria causata dal Covid-19?

R.Trovare gli aspetti negativi direi che è piuttosto facile, penso alla paura di ammalarsi, di morire, di non riuscire a sostenere la famiglia, alla depressione che può causare l’isolamento!
Più difficile è trovare quelli positivi! Essendo anch’io una persona di una certa età posso consigliare ai miei anziani e a tutti di provare a ritrovare il piacere della lettura, della scrittura, di curare di più gli affetti familiari anche con i social, di curare maggiormente i nostri pensieri e renderli positivi. Come? concludo con un piccolo esempio che mi hanno regalato i Peanuts, che amo da sempre: Charly Brown e Snoopy sono insieme sul molo e guardano il mare. Snoopy dice a Charly : “Lo sai vero che un giorno moriremo tutti?” “Sì lo so –dice Charly-, ma solo in quello e non in quegli altri!“. Più ottimisti di così…