Definita “l’ultima delle strade antiche e la prima delle strade moderne”, la Via Vandelli ha permesso di collegare Modena a Massa e di realizzare così il sogno di uno sbocco al mare da parte del Duca Francesco III d’Este, a coronamento del matrimonio tra il figlio Ercole III e Maria Teresa Cybo-Malaspina di Massa e Carrara.

L’abate Domenico Vandelli, geografo e matematico, realizzò il progetto di questo percorso e ne curò l’esecuzione alla metà del 1700.

Il tracciato, superando i rilievi del Frignano Modenese, il crinale appenninico tosco-emiliano, la valle della Garfagnana e le Alpi Apuane, facilitò quindi sia gli spostamenti delle truppe che lo scambio di merci padane con prodotti della costa tirrenica.

Il tracciato ufficiale partiva dal Palazzo Ducale di Modena o, in alternativa, dal Palazzo Ducale di Sassuolo, residenza estiva degli Estensi, e giungeva al Palazzo Ducale Cybo-Malaspina di Massa, con una lunghezza rispettivamente di 172 e 154 km. Era interamente pavimentato e largo abbastanza da permettere il transito di animali e carrozze. Ai lati della strada erano stati poi realizzati luoghi di sosta, taverne e marginette.

Al giorno d’oggi sono ancora ben riconoscibili lunghi tratti di pavé, in particolare nella Selva Romanesca di Frassinoro e nella discesa dal Passo Tambura a Resceto di Massa. In quest’ultimo tratto si cammina per circa 6 chilometri sul lastricato originale e si possono ammirare gli imponenti muri a secco che sorreggono l’intera infrastruttura stradale.

Nel tempo la Via Vandelli ha perso importanza come arteria di comunicazione tra Modena e Massa ma è stata utilizzata per i brevi spostamenti degli abitanti e per la movimentazione del marmo o il trasporto del sale.

Superato il paese di Vagli di Sopra, l’ascesa al Passo Tambura consente di osservare le numerose cave ancora attive e “le ferite” inferte alle montagne. Nella discesa verso Resceto sono presenti, poi, le antiche via dei “lizza” utilizzate dai cavatori per trasportare a valle i blocchi di marmo appena estratto.

La Draba di Bertoloni, pianta perenne rintracciabile solo sulle Apuane, può essere osservata nel periodo della fioritura, maggio o giugno.

Tra le curiosità incontrate: San Pellegrino in Alpe è il paese diviso a metà tra due comuni, Castiglione di Garfagnana (Lucca) e Frassinoro (Modena). Il Santo (San Pellegrino) è ritratto mentre percuote il diavolo il quale, sbattendo contro la montagna, dà origine al monte Forato.

Fiori e monte Cimone
Capanna celtica
Selciato originale nella Selva Romanesca di Frassinoro
Tributo a Domenico Vandelli
Crinale appenninico
San Pellegrino che percuote il diavolo
Crinale appenninico
Draba di Bertoloni
Passo Tambura
Discesa verso Resceto