Giorni fa mi sono imbattuta in questo blog  https://www.annelieserabl.com/it/2022/07/15/una-bellissima-storia-damore/ e l’ho letto tutto d’un fiato: “Una bellissima storia d’amore” è il titolo della storia, il tutto arricchito con foto della location, un posto realmente esistente proprio lungo il tratto della camminata che faccio spesso la mattina con Cindy, la mia cagnona e con il suo amico e la sua padrona.

In questo periodo piuttosto intenso di notizie televisive che cercano di tenerci in ansia e ci offrono argomenti per conversare con il panaio, con la vicina di casa o mentre siamo in piega dalla parrucchiera, avevo proprio bisogno di leggere una storia come questa, una favola raccontata nei minimi particolari, reale, ambientata nei boschi sopra casa mia e con personaggi veri…insomma quando sono arrivata alla fine l’ho riletta perché era già terminata e mi aveva fatto un po’ sognare, immaginandomi naturalmente il “lieto fine”.

Per usare un termine digitale, non posso continuare a parlarne rischiando di “spoilerare” i fatti rovinando, così, l’effetto sorpresa della piacevole lettura…ma questa mi è servita per introdurre l’argomento NEET….cosa c’entra una storia d’amore con NEET e cosa significa NEET!? EHH, BELLA DOMANDA, cercherò di rispondere anche perchè molti dei lettori de “IL CITTADINO” appartengono alla mia generazione e a quella dei miei genitori.

Così, per dare informazioni giuste, come sono solita fare in classe con i ragazzi ricorrendo al vocabolario, sono andata a ricercare cosa significhi essere in modalità NEET, acronimo di NOT in EDUCATION, EMPLOYMENT or TRAINING. Tranquilli non sto parlando di “guerre stellari” ma della reale condizione di un giovane, come può essere mio nipote Pietro appena uscito dall’esame di maturità o una qualsiasi ragazza dopo aver discusso la sua bellissima tesi, catapultati nel mondo degli adulti, tra guerre, incendi e governi con il grande dubbio…e ora cosa faccio?

In effetti con il termine NEET si fa riferimento alla quota di popolazione di età compresa tra i 15 e i 29 anni (in casi eccezionali anche fino ai 35) che non è né occupata né inserita in un percorso di istruzione o di formazione, detta anche la “gioventù dei tre NOno studio, no lavoro, no formazione”. L’Italia, purtroppo, detiene un triste primato: è il Paese in cui ci sono più NEET rispetto agli altri Stati dell’Unione Europea.

Sono diversi i fattori che hanno incrementato la crescita dei NEET italiani: ad esempio  il basso tasso di natalità che ha avuto come conseguenza un numero minore di giovani rispetto agli altri Stati europei; tra questi predominano i diplomati di scuola superiore di secondo grado, seguiti dai giovani con la licenza media, mentre più bassa è la quota dei giovani in possesso della laurea. Un’altro fattore che potrebbe generare un NEET può essere rappresentato dalle difficoltà nel trovare un lavoro: ad esempio i NEET in cerca di un’occupazione rappresentano il gruppo maggioritario, seguiti da quelli in cerca di opportunità, dai NEET non disponibili e i NEET disimpegnati.

Alcuni studiosi hanno giustificato questo fenomeno di generazione come una delle conseguenze della mancata volontà di responsabilizzarsi e nella difficoltà di accettare la transizione verso l’età adulta. Qualche numero per capire meglio…i Neet italiani sono circa 3 milioni con una prevalenza femminile pari a 1,7 milioni. Questo numero elevato di giovani rappresenta un dato preoccupante per il futuro del nostro Paese, per questo è utile intervenire per arginare questo fenomeno ed evitare così di incorrere in una scarsa valorizzazione delle nostre giovani risorse umane nel sistema produttivo italiano. È una grande impresa questa ma già in molti si stanno operando in tale direzione, nella ricerca di nuovi stimoli relativi alle passioni dei giovani, nuove motivazioni atte ad acquisire nuove competenze per riappropriarsi di un ruolo e una posizione sociale fondamentale.

A tal proposito, l’ANCI, l’associazione nazionale di circa 7041 Comuni italiani, sta raccogliendo candidature con proposte innovative; da qui, viene poi redatto un elenco dei Comuni e delle Unioni di Comuni partecipanti ai quali saranno destinati dei fondi  provenienti dal Fondo Politiche Giovanili per la realizzazione dei loro progetti presentati. E non solo i Comuni stanno impegnandosi verso questo obiettivo: la Regione Liguria, ad esempio, offre un percorso formativo per ragazzi e ragazze mirato ad acquisire competenze teoriche e pratiche per quei NEETS interessati ai mestieri marittimi, con tirocinio in mare finanziato dal progetto stesso, dando la possibilità a questi ragazzi di misurarsi con il mondo del lavoro.

Anche 12 comuni pugliesi hanno dimostrato interesse a questa iniziativa di ANCI, progettando un percorso di formazione per i NEET della durata di tre/quattro mesi al termine del quale i partecipanti hanno la possibilità di partecipare ad un concorso con il proprio progetto realizzabile. Altre interessanti iniziative si trovano online: il NEET Working tour, una campagna informativa che tocca diverse città italiane, tra le quali la vicina Lucca, per offrire informazioni e accesso a numerose opportunità di formazione e lavoro per confrontarsi con realtà istituzionali, commerciali e del terzo settore, con diverse modalità di approccio compreso il network marketing… insomma non basterebbe questo articolo per presentarle tutte anche se credo sarebbe interessante per qualche lettore NEET .

Rimane però un ostacolo da superare da parte dei giovani che vedono inadatte tutte queste proposte perché incapaci di cogliere e soddisfare i loro bisogni … ragazzi e ragazze demotivati di fronte alla reale assenza di servizi espressamente dedicati ad ingaggiare e attivare i cittadini più giovani. Allora mi fermo a pensare a quanto il cammino da fare con la collaborazione di tutti sia ancora lungo e tortuoso, visto che anch’io ho da confrontarmi in casa con un diciassettenne e una ventunenne a volte in cerca di stimoli motivazionali per sorridere alla vita…e il pensiero così ritorna alla “bellissima storia d’amore di due ragazzi, di un orto in un bosco, di basilico, di pomodori…..un giovane che ha trovato la sua motivazione e ha messo in pratica il frutto dei suoi studi per raggiungere il suo obiettivo, e chissà se da quel piccolo orto non possa nascere qualcosa di grande.

Alessandra Butelli