Osservando la vecchia cartografia della nostra città si scoprono curiosi percorsi pedonali oggi dimenticati e spesso parzialmente o totalmente cancellati a causa dell’espansione urbanistica e dello sviluppo della rete stradale.

I loro nomi sono spesso fantasiosi e comunque legati ad un passato di cui si è persa la memoria: nomi di persone o di luoghi, ricordo di avvenimenti oppure soprannomi.

I pochi percorsi che risultano tuttora calpestabili versano comunque in cattive condizioni per la presenza di frane o la crescita smisurata della vegetazione infestante. Inoltre il “disuso” ne ha ulteriormente peggiorato lo stato di salute. Si tratta per lo più di brevi sentieri o corte mulattiere oppure ancora sterrati interpoderali che raggiungono i dolci colli pesciatini dove si trovavano i mulini e i frantoi o i campi da lavorare, le chiese e le ville padronali. Altre volte, invece, consentivano di arrivare nella prima campagna, zona di svago per i bambini e per gli amici o di fortunoso riparo durante le insidie della guerra. In aggiunta a questi vi erano altri sentieri, generalmente più impegnativi, che salivano i colli posti ai lati del fiume e conducevano velocemente agli antichi percorsi pedonali diretti in Alta Valleriana e quindi poi nel nord Italia.

La Strada Vicinale della Viaccia era uno stretto sentiero che iniziava in Piazza del Moro e, costeggiando il rio Bareglia sul suo argine destro e l’antica cinta muraria cittadina, saliva fino alla Villa di Cafaggio in corrispondenza dell’arco-acquedotto per il Convento di Castello; immetteva quindi sulla mulattiera diretta a Monte a Pescia e sui percorsi pedonali che oltrepassavano le Tre Cupole e portavano in Val di Lima. Ai giorni nostri il percorso risulta interrotto 2-300 metri dall’inizio, in prossimità dei resti di una vecchia porta in pietra che ne permetteva l’accesso; una frana che origina alla base della cinta muraria ormai in rovina ne ha completamente ostruito il passaggio.

Le carte riportano anche un’altra Strada Vicinale della Viacciadetta anche Via che conduce in DilezzaEssarappresentava la “porta d’ingresso della Marzalla”. Si distaccava dalla località Le Piane, sulla Via della Cappella, e intersecava le attuali Via XXVII Aprile e Via di Collecchio finché, tra Villa Sainati e Villa Cecchi, continuava con un tratto oggi asfaltato e indicato sempre come Via della Viaccia, giungendo poi nel cuore della Marzalla, nella zona detta il  Deserto, dove scorre il rio Dilezza.

La lunga Via di Fontana a San Lorenzo iniziava nell’odierna Via Nieri e seguiva l’argine sinistro del Torrente per giungere dietro l’abside della Chiesa di San Lorenzo. Dopo aver dato origine all’importante Via Bolognese in località Zeta, transitava nelle località Orti Fontana e San Giovanni, dove nasceva la Via da Pescia a Sorico; poi abbandonava l’argine del torrente e saliva a mezza costa sul Poggio Fontanacce (quest’ultimo tratto è oggi impraticabile) raggiungendo il retro della chiesa, laddove partiva il Viottolo Pescia Malocchio Casa Nuova.

La Strada Vicinale della Cisternadetta anche Via Errantium, era uno stretto sentiero che si distaccava dall’attuale Via Galeotti, a fianco del distributore, in località Lo Scambio; seguiva quindi per breve tratto l’odierna Via Alighieri e costeggiava poi la recinzione del complesso di Don Bosco, oggi casa di riposo. In quest’ultimo tratto il fondo stradale lastricato è ancora ben visibile ed è stato riportato recentemente alla luce da un provvidenziale intervento di pulizia. La Strada raggiungeva successivamente la sommità del colle che si affaccia sui campi da tennis per proseguire sulla Stradella e perdersi in Via Ammannati.

(continua)
1 Cartello stradale
2 Via della Viaccia
3 Inizio del Sentiero
4 Sentiero lungo le antiche mura
5 Porta lungo le antiche mura
6 Via che conduce in Dilezza
7 In direzione Marzalla
8 Via di Fontana a San Lorenzo e via Bolognese
9 Sentiero
10 Ultimo tratto del sentiero
11 Via Errantium
12 Muro e lastricato
13 Vista su Pescia da via Cisterna