Credo che tra i lettori del “IL CITTADINO” ci siano molte persone, giovani e meno giovani, che abbiano un profilo su Facebook o su un altro social in voga. Chiedo allora a te che stai leggendo se, mentre “spippoli” sul cellulare, ti è mai capitato di vedere quei video postati dagli studenti di una qualsiasi classe, della scuola secondaria di primo e di secondo grado, mentre il professore viene beffeggiato e provocato da uno di loro o mentre vengono danneggiati banchi, sedie o altro materiale scolastico… MA STIAMO SCHERZANDO??? E tu come avresti reagito?

Oramai viviamo in un mondo digitale dove senza cellulare non possiamo nemmeno immaginare le nostre giornate, ma che dico, la nostra intera vita! La soluzione più drastica, e meno seguita, è arrivata dal liceo paritario Malpighi di Bologna. Ha fatto scalpore: cellulari ritirati per tutto il tempo in cui studenti e prof stanno a scuola, ricreazione compresa. Pochissimi arrivano a tanto. E qui potrebbe saltar fuori un sondaggio tra i lettori: il divieto dell’uso del cellulare in classe significa una scuola che alza bandiera bianca, perché impossibilitata a un intervento educativo, o unica misura oramai possibile per riportare in aula concentrazione e relazioni guardandosi negli occhi?

Il divieto assoluto d’uso del telefono cellulare a scuola divide gli insegnanti e i loro studenti: lo dice l’ultimo sondaggio della Tecnica della Scuola, condotto in collaborazione con la redazione di ScuolaZoo, al quale hanno risposto oltre 4mila lettori, di cui oltre la metà maestri e professori. Tra questi una buona percentuale rappresentata da insegnanti di ogni ordine di scuola e dal personale ATA, si è dichiarata concorde con la decisione dell’Istituto bolognese.  L’altra percentuale minore di quasi mille studenti ha detto la loro sul tema e praticamente, tre su quattro, hanno espresso il loro dissenso verso l’astensione totale del cellulare a scuola. Ciò che contestano è soprattutto il fatto che se il dispositivo per comunicare viene di fatto “sequestrato” non saranno mai in grado di gestirlo in modo corretto… mah!!

Le argomentazioni che hanno accompagnato le risposte al sondaggio dal mondo della scuola variano da “non lo farei proprio entrare” a “impegnamoci ad insegnare un uso più corretto e più responsabile del cellulare”. Secondo lo psichiatra Crepet, “vietare i telefonini comporta un netto calo dell’aggressività, un aumento netto di capacità cognitive, memoria e attenzione e, soprattutto, un aumento netto delle relazioni sociali ed emotive”. La decisione quindi di ritirare i cellulari prima dell’inizio delle lezioni per poi restituirli alla fine, potrebbe essere adottata anche da altre scuole. Ogni istituto ha infatti il proprio regolamento, con misure più o meno stringenti che quindi possono variare da scuola a scuola, arrivando anche al ritiro degli smartphone prima delle lezioni.

Nelle nostre conversazioni tra colleghe con figli adolescenti, spesso ci soffermiamo su questo argomento riportando i discorsi sentiti in classe dai figli e dai loro amici che frequentano le nostre case: “Io credo che al giorno d’oggi sia davvero troppo utile tenere il cellulare sempre acceso perché è un oggetto troppo importante per mantenere i contatti con la nostra famiglia” dice la figlia a Lucia, “…ma I professori ovviamente non vogliono che lo teniamo acceso, anzi alcuni di loro vorrebbero che glielo consegnassimo all’ingresso la mattina” racconta Monica quando parla di suo figlio, “…poi dicono che se i nostri genitori dovessero mai avere bisogno di comunicare con noi hanno il numero della segreteria della scuola che subito si occuperebbe di riferirci il messaggio dei nostri genitori, solo per farcelo lasciare fuori dalla classe” si preoccupa Andrea il figlio di Silvia…MA SARANNO DAVVERO COSI’ PREOCCUPATI PER NOI QUESTI FIGLI O SONO SOLO SCUSE???

Certo è che la pandemia e l’attivazione della DAD, se da un lato ci ha permesso di mantenere il contatto con i ragazzi per non interrompere il rapporto scuola/casa, dall’altro ha favorito l’uso massiccio del cellulare come mezzo utile per copiare compiti, inviare risposte durante un’interrogazione, bullizzare un compagno e tanto altro. Sicuramente una regola da mettere in atto da ogni singolo Istituto è necessaria e indispensabile per il bene di docenti e studenti: gli smartphone vanno vietati, giustamente, in classe quando non sono necessari per l’apprendimento, mentre potrebbero essere tenuti accesi per servire da mezzo di comunicazione in casi estremi ma anche un mezzo di crescita per tutti con l’uso di internet in maniera costruttiva, solo così si può iniziare a fermare il cyberbullismo a scuola.
E TU COSA NE PENSI? Il SONDAGGIO è aperto!

Alessandra Butelli