Capita spesso di sottovalutare quello che ci offre il territorio in cui viviamo per cui ne perdiamo l’interesse e rivolgiamo lo sguardo verso altre realtà.

Da pesciatino purosangue posso affermare che snobbare Pescia e tutto ciò che le appartiene è uno sport praticato da gran parte dei suoi abitanti.

È vero che nessuno (e niente) è profeta in patria e che l’erba del vicino è sempre più verde, ma noi pesciatini siamo inclini a sminuire quel che possediamo preferendo invece tutto il resto. Ci piace andare al cinema a Lucca o a Montecatini; sempre a Lucca o a Montecatini vogliamo passeggiare e fare shopping; visitiamo le pinacoteche o le gallerie di Firenze, Milano e Roma, senza aver mai visitato i nostri Musei o i tesori contenuti in Cattedrale, oppure a San Francesco, a San Michele o a Santo Stefano; andiamo poi a compiere escursioni impegnative sulle meravigliose cime delle Dolomiti o della Val d’Aosta senza aver mai salito una modesta altura in Valleriana.

Si tratta di pochi ma significativi esempi di come siamo fatti noi pesciatini.

Ad ogni modo è vero che la città e il territorio offrono poco e non sono poi così facilmente fruibili ma è anche vero che, secondo una regola di mercato, al ridursi della domanda l’offerta cala e peggiora dal punto di vista qualitativo.

Ma poi…è proprio vero che città e territorio offrono poco oppure sono i nostri occhi miopi a non vedere oltre?

Vorrei richiamare l’attenzione sui tesori artistici che abbiamo negli edifici religiosi, chiese ed oratori, situati in città o in Valleriana e realizzati da artisti di ambito perlopiù toscano, in genere lucchese o pistoiese, ma provenienti anche dal nord Italia, e vissuti nei secoli XVI-XVII-XVIII.

A questo proposito segnalo che venerdì 2 dicembre alle 21, presso la Sala Conferenze della Banca di Pescia e Cascina agli Alberghi, il CAI e la PinocchioSport terranno una serata dal titolo “Un’occhiata alle chiese della Valleriana”. Durante l’evento, aperto a chiunque desideri partecipare, saranno mostrate le fotografie di tutte le opere presenti negli edifici religiosi della Valleriana. Tutto questo rappresenterà certamente un’occasione unica, finora mai avvenuta e che probabilmente non si verificherà più, durante la quale saranno mostrati gli affreschi, le tele, le statue lignee o di terracotta, e gli oggetti in pietra serena presenti in Valleriana.

Ne vedremo delle belle!