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“In Vegastar con Carlo Conti, Leonardo Pieraccioni e Giorgio Panariello”. L’imitazione di De Sica | intervista di Carlo Pellegrini

Il successo e la celebrità ottenute da David Pratelli, imitatore a tutto tondo, lo rendono a pieno titolo uno dei protagonisti più simpatici del mondo dello spettacolo italiano.

David Pratelli ha conseguito la sua “consacrazione” artistica grazie alla Vegastar, la nota società pistoiese fondata dell’impresario Fernando Capecchi “in grado di fornire artisti per ogni tipo di pubblicità, evento o convention”.

Dal 1974 ad oggi, la Vegastar ha concesso al pubblico televisivo nomi eccelsi come quello di Carlo Conti, Zucchero, Leonardo Pieraccioni, Giorgio Panariello, Eleonora Di Miele, Roberta Capua, ecc…
In questa piacevole intervista David Pratelli ci racconta un po’ della sua storia…

D.In quali delle sue imitazioni si è maggiormente immedesimato?
R.L’imitazione numero, che conosco un po’ tutti, è quella di Cristian De Sica. Quando lo imito nemmeno mi sforzo, perchè mi viene talmente spontaneo farlo, come avessi un cromosoma; mi viene talmente naturale la sua imitazione che la faccio nella vita di tutti i giorni. Per quanto riguarda le imitazioni degli altri personaggi, adotto sempre questo metodo di immedesimazione e penso alla psicologia del soggetto che in quel momento imito per aderire meglio a tutte le sue caratteristiche.

D.Come nasce la sua satira? E come avviene la scelta dei personaggi da lei imitati?
Il modo di far ridere nasce dal personaggio. Naturalmente, se riesco a coglierlo spontaneamente e se può essere nelle mie corde. Ogni personaggio lo studio più nei dettagli e poi, insieme all’autore, cerco di trovare la chiave comica per tenerlo più in vita. A volte ci sono quei personaggi che riescono meglio anche solo dicendo alcune frasi o parole a lui li associamo. Altri personaggi vengono meno bene e allora devi ricorrere ad una chiave parodistica per rendere più comica possibile l’interpretazione. Tante volte l’imitazione fatta bene e fedele può tradursi in una chiave comica più debole. Quando invece devi ricorrere ad una parodia, devi per forza far ridere, devi fare una cosa molto comica.

D.Tanta televisione e tanti successi. Si sente arrivato?
R.Assolutamente no. Arrivato di cervello sì ed esaurito di testa sì (sorride ndr). Non mi sono mai sentito arrivato, anche se per il mio percorso di imitatore al programma televisivo Tale e quale show mi ha portato alla chiusura di un percorso, di un ciclo come quello delle imitazioni. Ho sempre fatto le imitazioni come i parlati, dei personaggi recitati ecc. facendo poi le imitazioni dei cantanti, in questo caso devi usare la tecnica dell’imitare i cantanti, era una cosa nuova per me, a parte che Adriano Celentano lo facevo da sempre, e di conseguenza Tale e quale show per me è stato gratificante perchè mi sono misurato con altri personaggi professionisti che sono cantanti di grandissimo livello. Per me è stato importante. Arrivato assolutamente no. Non so nemmeno cosa significa la parola “arrivato”. So solo che sono contento e soddisfatto del percorso che ho fatto della mia carriera. Potrei fare molto di più… Però se mi guardo indietro un attimo dico che sono veramente soddisfatto.

D.Tra i suoi colleghi, Alighiero Noschese, Gigi Sabani, Teo Teocoli ecc…ecc… chi ammira di più?
R.Sono tutti nomi che ammiro… Mi rispecchio molto nelle imitazioni di Alighiero Noschese, la cui tecnica ha usato anche Teocoli a Quelli del Calcio. Però paradossalmente quello che mi ha dato una spinta spirituale e che ha influenzato un po’ la mia infanzia è stato Gigi Sabani. Chi per un conto o chi per un altro, per me, sono stati comunque tutti dei grandi, dai quali ho sempre preso degli spunti.

D.Tra le numerose colleghe, chi le ha suscitato particolare simpatia?
R.Ho lavorato sia con Virginia Raffaele che con Emanuela Aureli e devo dire che entrambe sono delle grandi professioniste e meritano il successo che hanno. Virginia Raffaele ha fatto un percorso e una crescita di popolarità rapidi ed impressionante per la bravura e per la professionalità. Emanuela Aureli è una storica imitatrice di vecchia scuola ed è anche una amica. Quando ci siamo trovati a Tale e quale show è stata una coach di tutto rispetto. Ce ne sono tante altre di imitatrici bravissime, con le quali non ho avuto l’onore di lavorare. Per esempio, c’è Gabriella Germani, una grande artista, una delle più grandi imitatrici, con la quale non ho però mai lavorato. Devo dire che le donne sono state quelle un po’ più ricercate dalle produzioni e dalle televisioni in questi ultimi anni e non a caso hanno avuto molto successo. Per cui chapeau a tutte.

D.Quanto è stato importante l’operato dell’impresario Fernando Capecchi per la sua carriera artistica?
R.Sia Fernando che Silvio sono stati determinanti perchè con loro ho fatto metà della mia carriera, che si sta avviando verso i tre quarti. Sono trenta anni che faccio serate, programmi, radio, televisione un po’ in Toscana e un po’ a livello nazionale. Loro sono stati determinanti per la mia crescita professionale, che mi ha dato popolarità. Se io avevo vinto il campionato degli imitatori nel 2002 con la Vegastar e poi ci sono entrato nel 2005; ho avuto poi una impennata di popolarità per il successo ottenuto con Guida al CampionatoQuelli del Calcio…poi sono stato ospite in televisione ecc., per infine arrivare a Tale e quale show.  Alla Vegastar e a Fernando sono grato perchè mi hanno dato quella spinta in più per diventare quello che poi sono diventato, ovvero David Pratelli imitatore di fama nazionale, uscendo da quella popolarità che era limitata solo alla Toscana. Grazie a loro c’è stata questa mia crescita e devo dire che è stato gratificante per entrambi: loro per un conto e io per un altro. Quindi, gli sarò grato per sempre.