MENS SANA IN CORPORE SANO …La satira decima di Giovenale è volta a mostrare la vanità dei valori o dei beni che gli uomini cercano con ogni mezzo di ottenere. Secondo Giovenale l’uomo dovrebbe aspirare a due beni soltanto: la sanità dell’anima e la salute del corpo. Esse dovrebbero essere le uniche richieste da rivolgere alla divinità che, sottolinea il poeta, sa di cosa l’uomo ha bisogno più dell’uomo stesso. Ancora oggi si usa questa espressione proprio per sottolineare l’importanza dell’attività fisica per la nostra salute e il nostro benessere. In sostanza, il senso è che se si vuole avere una mente sana è necessario curare anche il proprio corpo ed è proprio per questo motivo che il mondo dello sport l’ha spesso fatta propria.

Siete mai riusciti a concentrarvi in una lettura mentre è in corso un forte mal di testa? Oppure eseguire una posizione yoga di equilibrio leggendo a voce alta una pagina di un libro?
Esiste una relazione tra mente e corpo così grande tanto da essere bidirezionale. Non solo i fattori psicologici possono contribuire all’insorgenza o all’aggravamento di una vasta gamma di disturbi fisici, ma anche le patologie organiche possono influire sul pensiero o sull’umore della persona. Ho letto che i soggetti con patologie potenzialmente letali, ricorrenti o croniche divengono solitamente depressi. La depressione può peggiorare gli effetti della patologia organica e aggiungersi alla sofferenza del soggetto. Insomma un cane che si morde la coda!!! Diversi studi scientifici dimostrano l’efficacia e i benefici che l’esercizio fisico può apportare alla nostra salute non solo fisica. Ad esempio, la pratica sportiva “riorganizza” il cervello in modo che sia più capace di far fronte allo stress; inoltre l’esercizio ha un effetto protettivo relativamente duraturo contro l’ansia, praticato sia a bassa che media intensità. Riduce il rischio di demenza, oltre che migliorare la memoria spaziale in soggetti di “mezza età”.

Sapete che dopo 30 minuti di esercizio, la memoria di lavoro  migliora? Ciò è reso possibile grazie al fatto che qualsiasi tipo di movimento stimola la crescita di nuove cellule cerebrali. Tu soffri di emicrania?? Bene, sappi che fare regolare attività fisica previene le emicranie: coloro che soffrono di emicrania hanno spesso timore a svolgere attività fisica perché pensano che potrebbero portare ad un attacco. Tuttavia uno studio ha dimostrato che l’esercizio può aiutare a prevenirle…. e secondo voi tutti questi aspetti positivi (non vuol dire che sono contagiati!) non hanno una ripercussione sulla nostra mente, sulla crescita del nostro corpo e sul ruolo del futuro uomo nella società? Siete a conoscenza che i bambini impegnati in attività sportive vanno meglio a scuola, per cui la pratica sportiva migliora le prestazioni scolastiche dei bambini e di conseguenza, un buon inserimento in certi campi lavorativi? Non sono io a dirlo ma diversi studi, anche recenti, ci dicono che fare educazione fisica aiuta i bambini e i ragazzi non solo a combattere l’obesità, ma anche a migliorare la concentrazione a scuola, con inevitabili influenze positive sul rendimento scolastico.

Una recente ricerca scientifica supervisionata anche dal Governo statunitense ha dimostrato, ad esempio, che i bambini che fanno periodiche attività ricreative interrompendo il lavoro in classe , hanno più capacità a concentrarsi di altri coetanei ed hanno migliori “performance” nei compiti in classe. Lo sport è un grande coach di corpo e mente, fin da bambini: se il tipo di sport è scelto spontaneamente dal piccolo perché gli/le piace, senza pressioni familiari; se lo fa per giocare, per divertirsi, senza angosce sul risultato, che verrà comunque, quando lo sport è praticato con passione, disciplina, entusiasmo, impegno; se è espressivo di talenti, vocazioni, abilità motorie ed emotive, e non è difensivo o dopato.
Fa bene perché l’attività fisica, focalizzata su un obiettivo e caratterizzata da regole precise, come succede nello sport, è un formidabile fattore di identità personale. Ed è proprio grazie alla sconfitta, quando è analizzata, compresa e superata, senza “se” e senza “ma”, senza alibi, soprattutto, che il bambino, si assumela piena responsabilità del risultato, analizza le vulnerabilità, i limiti, le incertezze, le presunzioni e lavora per trasformare le difficoltà in opportunità, finché il risultato premia, nello sport come nella vita.

Lo sport, come la scuola, introduce una componente fondamentale nell’evoluzione e nel funzionamento psicologico dell’individuo: la socializzazione. A scuola l’allievo si trova in un gruppo di pari animato da un adulto. Lo sport, e lo sport di squadra in particolare, è una delle forme più efficaci di questa socializzazione: ciascuno ha il suo ruolo da giocare, il suo posto e la sua funzione ed è al servizio di tutti; l’individuo si situa in rapporto agli altri, agisce in funzione degli altri e il suo valore personale è al servizio della collettività. La squadra, la scuola, la pratica di uno sport, anche individuale, lo stare in classe con i compagni, rappresentano diverse opportunità dove rispettare un certo numero di regole che bisogna conoscere e imparare ad applicare; praticare uno sport collettivo, realizzare un progetto didattico con i compagni di classe, vuol dire rispettare le regole del gioco, organizzare la propria condotta e quella della squadra/classe all’interno di questa realtà di cui si devono esplorare tutte le possibilità al fine di sapere dove inizia e finisce la propria libertà. L’importante, per i soggetti, è di comprendere la necessità della regola per ogni attività sociale umana, di accettare di impararla e di sapere come applicarla e utilizzarla senza scansarla.

Caro Giovenale, abbiamo imparato che allenando il corpo, i nostri neuroni saranno stimolati più energicamente e riusciranno a far arrivare l’impulso al posto giusto e al momento opportuno, per aiutarci a prendere la DECISIONE GIUSTA NELLA VITA. FORZA RAGAZZI, costanza, passione, rispetto e voglia di imparare, noi faremo il tifo per voi affinchè siate dei buoni futuri uomini!