Quando frequentavo la quinta elementare (l’odierna primaria) fui coinvolta in un incidente con la bicicletta di casa. Nella zona “parco di Elisabetta”, ero solita andare in quella strada che, a quel tempo, terminava nei campi circostanti che separavano le varie serre ormai abbandonate. Mi piaceva andare in quella strada perché non era frequentata da nessuno se non da qualche animale di passaggio, qualche mamma con la carrozzina e dall’Alessandra con la bicicletta. Sì, è vero, sono stata un po’ maschiaccio: amavo pedalare, mi piaceva il vento nei capelli e usavo la bicicletta grande del nonno Bruno.

Pedalavo in mezzo alla strada stando attenta alle automobili o sullo sterrato che era al posto dell’attuale campo sussidiario, meta di ritrovo dei maschi più grandi con i motori e motorini per il “cross” fra le zolle di terra e i sassi. A volte indossavo i pattini a rotelle con lo stivaletto bianco: era bello scivolare sulla strada o intorno a casa, fare le curve incrociando le gambe come una vera pattinatrice esperta, fare l’angelo, andare all’indietro e… mi sono fratturata il gomito con quelli, ma li indossavo anche col gesso mentre nonna Ersilia mi rincorreva per farmi fermare.

Proprio in uno di quei giorni, con la bici, scendevo da quella strada del parco, con le gambe aperte e i piedi liberi dai pedali… ero così contenta della velocità moderata dalla leggera pendenza che non ho frenato per entrare sulla via principale e…non ricordo più niente!! Mi sono svegliata dopo tre giorni stesa in un letto di ospedale in una situazione di #aprogliocchiognitantosonovivamanontroppovigile!!!

Per farla breve, fortunatamente ho riportato un ematoma cranico che è sceso nei giorni a seguire, sotto il controllo di medici e medicine ma sono rimasta in ospedale per lungo tempo, ho perso l’uso delle gambe e mi hanno aiutato a camminare di nuovo. Tutto questo mi ha costretto a stare a letto per tanti giorni, mi alzavo solo per fare piccoli passi e per passare il tempo, tra una visita e l’altra di compagni di classe, vicini e parenti, la mamma mi portava “libri da leggere”, insieme alle lezioni della mia maestra: qualche titolo in voga in quegli anni? ZANNA BIANCA, SANDOKAN, PICCOLE DONNE, LE PICCOLE DONNE CRESCONO, I RAGAZZI DI JO, POLLYANNA, CUORE, SENZA FAMIGLIA … e così cominciò la mia avventura nella vita di ognuno di questi personaggi.

Erano gli anni ’70niente cellulare, pc o play station ad allietare le giornateSEMPLICEMENTE libri, i giochi a far “le mamme” delle bambole con Laura ed Annamaria nei cortili delle rispettive case, nel garage e nelle camere delle mamme e delle nonne per il gioco del travestimento. Che tempi ragazzi e come ci divertivamo e poi via a leggere per navigare in altri mondi… e chi l’avrebbe detto allora che avrei fatto l’insegnante proprio insieme a Laura ed Annamaria?? Sembra una vita fa, il tempo è volato, le letture sono volate, a scuola e a casa con i miei figli. Prima che nascesse Matilde, quasi 21 anni fa, mi capitava spesso di immaginare la scena: io e mia figlia, nella sua cameretta, in procinto di animare o drammatizzare il libro che le stavo leggendo. Per questo cominciai ad acquistare libri per bambini e prepararmi a fare la mamma: Walt Disney, Esopo, libri di fiabe, il Corpo Umano, libri di fate e gnomi, libri morbidi al tatto, libri profumati, libretti galleggianti, che biblioteca ragazzi!! E così è stato sia con Matilde che con Simone…poi la loro passione si è dileguata, lasciando il posto a Tik Tok, Instagram, Netflix… LA SCUOLA PERO’ E’ SALVA, la scuola fa notizia, sì a scuola si legge e si costruiscono biblioteche, e si fanno progetti di lettura, coinvolgendo intere famiglie.

Nel nostro Istituto Andreotti, ormai da diversi anni, organizziamo varie iniziative proprio per riaccendere la passione alla lettura. “…I LIBRI SONO ALI CHE AIUTANO A VOLARE, I LIBRI SONO VELE CHE FANNO NAVIGARE, I LIBRI SONO INVITI A STRAORDINARI VIAGGI CON MILLE PERSONAGGI L’INCONTRO SEMPRE C’E’…” dice la canzone del “Topo con gli occhiali” dallo Zecchino D’Oro, diventata la sigla ufficiale di aperture del “Progetto Lettura”, che nel mese di Marzo, risuona nei nostri plessi di Alberghi e Valchiusa per la SETTIMANA DELLA LETTURA. Che bella questa iniziativa che noi insegnanti organizziamo ogni anno: in questa settimana, ogni giorno, si interrompono le lezioni perché l’insegnante presente in classe in quel momento, legge alcune pagine del libro scelto da ogni gruppo docenti per i propri ragazzi.

C’è silenzio nelle classi e tutti ascoltano le avventure del gigante buono o il viaggio in paesi lontani alla scoperta di nuovi mondi, poi tutto si interrompe fino alla puntata del giorno successivo e la suspance aumenta. In quella settimana ogni classe ha il compito anche di GEMELLARSI con un’altra classe e presenta il proprio libro: c’è il mago di oz che fa un viaggio e incontra l’omino di latta… e i bambini recitano, oppure c’è Pinocchio che dà i calci a Geppetto e i bambini cantano la canzone di Pinocchio…e poi i genitori, sì anche i genitori vengono coinvolti. Alcuni anni fa potevano venire a scuola e leggere in classe il libro già letto a casa con i figli; oppure venivano invitati a realizzare, in collaborazione con il bambino, un segnalibro relativo all’argomento del libro letto, che veniva poi esposto in una mostra aperta al pubblico alla fine di quella settimana. Altre volte si prevedeva di costruire in 3d una scena della storia, sempre visibile in una mostra con una successiva classifica a premi giudicata dagli stessi ragazzi…che bellissimi lavori sono stati fatti dai genitori insieme ai loro bambini!

E non è stato solo questo il programma relativo a questa settimana. Le nostre insegnanti responsabili di Istituto stanno già lavorando per organizzare l’attività prevista per il marzo prossimo: voci di corridoio dicono che esperti scrittori saranno “ospiti per un giorno” per leggere e interagire con i ragazzi, mentre le colleghe responsabili della gestione della biblioteca scolastica sono impegnate con nuovi libri da catalogare, acquistati dai genitori nelle cartolibrerie del territorio che hanno aderito al progetto “IO LEGGO PERCHE’”.

La biblioteca è tra gli spazi più importanti di ogni scuola: le biblioteche svolgono un ruolo significativo nel fornire percorsi e competenze agli studenti in ambito scolastico. I libri conservati negli scaffali delle biblioteche sono fonte di saggezza e conoscenza; rappresentano il lungo viaggio dell’Uomo verso la civilizzazione e verso una migliore qualità della cultura. Il mondo digitale, con le capacità di smartphone, tablet e computer, non può, dunque, prendere il posto dei libri sugli scaffali poiché questi libri occupano un posto speciale nel cuore di lettori e studenti. La biblioteca è una delle strade da percorrere lungo il cammino della conoscenza, sono progettate per fornire un ulteriore vantaggio alla comprensione di se stessi e rappresentano un luogo fisico e ideale dove si può scoprire ogni angolo del globo e ogni individuo umano, con le sue passioni, le sue determinazioni, fungendo da magazzino di esperienze, di emozioni, di informazioni, di storia dell’umanità.

L’importanza che la LETTURA ha per una crescita armonica ed integrale dei bambini è l’occasione per riflettere sul ruolo che tale attività ricopre all’interno del percorso scolastico. In quest’ottica il compito della scuola è quello di accendere gli interessi idonei e far emergere il bisogno ed il piacere della lettura, per avviare i bambini alla comprensione e alla padronanza della complessità del fenomeno linguistico. La lettura, che non rappresenta un fatto isolato, dà origine ad un insieme di esperienze positive, di significati interiorizzati, di possibilità creative ed espressive, il cui risultato finale sarà un vissuto attivo e coinvolgente (vedi i nostri progetti), espresso attraverso una rielaborazione sia personale che collettiva con i compagni e l’insegnante o i genitori.

ll lettore può trovare informazioni all’interno dei libri che potrebbero servire nella vita di tutti i giorni, sta al lettore saper cogliere queste informazioni e farne successivamente buon uso. Rileggere più volte i libri può anche servire a comprendere meglio i significati e gli insegnamenti nascosti. In conclusione: leggere aiuta a superare momenti bui della nostra esistenza, a viaggiare con la mente, a migliorare la nostra scrittura e ad imparare nuovi vocaboli. Leggere libri ci permette inoltre di staccare gli occhi dal nostro cellulare o pc e dedicarci a noi stessi, ci aiuta a ridurre lo stress e a stimolare, ancora una volta, la creatività.

“…ANDATE IN LIBRERIA PERCHE’ VI PIACERA’” … ci canta alla fine il TOPO CON GLI OCCHIALI

Alessandra Butelli